ROMA, 31 OTTOBRE – Si è tenuta a Roma la giornata di studi su Accesso diretto al Fisioterapista nel SSN: conoscere per agire, un evento promosso da FNOFI e svolto presso la sua sede nazionale. L’evento promosso dal Comitato centrale della Federazione era centrato su un tema strategico, nel tentativo di mettere a confronto esperienze internazionali di “accesso diretto”, con l’obiettivo di sviluppare temi, contenuti e valori da trasformare in posizionamenti politico-strategici intesi come reali opportunità per fornire risposte sempre più appropriate ai cittadini e al sistema, grazie all’evoluzione della professione.
Il Coordinatore scientifico dell’evento, Antonio Poser, a commento dei lavori sottolinea che “in questa giornata cinque fisioterapisti esperti hanno parlato dell’accesso diretto sotto vari aspetti. Un’ autonomia professionale matura non può che passare attraverso l’accesso diretto che ci da la libertà di giudizio, di decisione e di prassi. Questo passo prevede l’assunzione di responsabilità e competenze, queste ultime devono essere acquisite attraverso un miglioramento non solo quantitativo ma anche qualitativo dei nostri percorsi formativi. Infine uno collega che lavora in Gran Bretagna ed uno in Olanda, due fra i paesi più avanzati rispetto all’accesso diretto dei fisioterapisti, hanno portato le loro esperienze sull’argomento”. “E’ stata una giornata importante”, prosegue Poser, “direi fondativa per la professione dato il forte interesse dimostrato sull’argomento dalla federazione e dagli ordini”.
Conclude Melania Salina, vicepresidente FNOFI: “Dialogare sull’accesso diretto non è per noi un ‘tema tra i tanti’ della professione, bensì uno degli argomenti centrali del nostro lavoro federativo, perché solo attraverso l’affermazione di una chiara volontà politico-istituzionale di affrontare il tema dello ‘skill-shifting’ si potrà dare risposta appropriata ai bisogni dei cittadini. Modelli organizzativi internazionali e robuste evidenze scientifiche attestano che il ruolo del fisioterapista va completamente rivisto alla luce delle potenzialità che può esprimere: se funziona all’estero, perché da noi non può essere fatto? Questa rivisitazione va fatta ora, se l’intenzione è davvero quella di migliorare il SSN e, soprattutto, rispondere meglio alle richieste dei pazienti/cittadini. L’impegno della FNOFI sarà massimo in questa direzione”
MENU
MENU