ROMA, 13 NOVEMBRE – All’interno del 106° Congresso della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia-SIOT si è tenuta la sessione Siot incontra la Fisioterapia, evento che ha visto la partecipazione del presidente della FNOFI, Piero Ferrante, e della presidente dell’OFI Lazio, Annamaria Servadio.
Ferrante è intervenuto sul tema La professione del fisioterapista nell’attuale scenario sanitario. Opportunità e prospettive ad un anno dal dm 183/22, sottolineando l’importanza della nascita di un “Ordine autonomo dei Fisioterapisti come ‘casa specifica e ben definita’ dei fisioterapisti che, in tal modo, si mettono al servizio della società intera, interfacciandosi direttamente con cittadini, istituzioni, associazioni, decisori politici, a livello periferico e a livello centrale. Una casa che è luogo di incontro, di confronto, di studio e di proposta, ma anche ambito di interazione con tutte le professioni sanitarie e con tutto il sistema salute del nostro Paese. Un ambito che dà la possibilità ai fisioterapisti di agire in prima persona a salvaguardia e a tutela della fisioterapia”.
Ferrante si è poi soffermato sul mutamento di scenario epidemiologico ed anagrafico in atto nel nostro Paese, con l’emergenza di nuove esigenze, richieste legittime di salute, di bisogni specifici, che vanno soddisfatti nel miglior modo possibile. Un mutamento che si registra anche nell’affermazione di una differente “visione” della sanità nel nostro paese, che sta passando da “ospedalo-centrica” a “centrata sul territorio” ove, “specie nel nostro specifico professionale, si intende, oltre alle strutture sanitarie e socio-sanitarie, l’affermazione della fisioterapia in tutti i luoghi di vita, argomento che abbiamo lanciato come tema centrale dell’8 settembre scorso, nella ricorrenza della Giornata mondiale della fisioterapia”.
A fianco di questi mutamenti, ha precisato il presidente FNOFI, registriamo un fatto: “la scienza della fisioterapia sta compiendo balzi da gigante e quindi, ccontestualmente, deve essere presente un “professionista-fisioterapista” sempre più “formato”, a partire proprio dalla formazione di base, che va senza dubbio adeguata, un “professionista-fisioterapista” sempre più “orientato”, sempre più conscio dell’importanza della sua professione e, specialmente, che veda “crescere in modo verticale” la sua professionalità, anche utilizzando le molteplici opportunità forniteci dallo sviluppo delle tecnologie digitali”.
Piero Ferrante ha poi concluso sottolineando che occorre “adeguare la mutata domanda con risposte non solo efficaci, ma efficienti”. Ed occorre che tutti i professionisti della salute (fisioterapisti per primi) siano “capaci di adeguarsi, di crescere, di essere plastici, cercando di farsi carico dei bisogni”, uscendo dal loop prestazionale ed iniziando a ragionare non più per “prestazione”, ma per “presa in carico”.