AREZZO, 27 NOVEMBRE Anche FNOFI – con numerosi suoi rappresentanti – è stata presente alla 18° edizione del Forum Risk Management, appena conclusa ad Arezzo. Il presidente Piero Ferrante è stato tra i protagonisti della tavola rotonda “Le professioni sanitarie motore del cambiamento del Sistema sanitario nazionale: La sfida dell’integrazione ospedale-territorio evoluzione delle competenze e dei profili professionali” a cui hanno partecipato Mariella Mainolfi (Direttore Generale, Direzione Generale professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, Ministero della Salute) e altri Presidenti di Federazioni, da Giovanni Leone (FNOMCEO) a Barbara Mangiacavalli (FNOPI). Nel suo intervento Ferrante ha ricordato che i fisioterapisti “hanno da circa un anno un Ordine autonomo, ma la loro fondamentale presenza nel panorama della salute del nostro paese è forte e strutturata da circa 65 anni”. Certo negli ultimi anni si assiste ad un cambio di paradigma assistenziale ed il futuro sarà senza dubbio sempre più rivolto alla “sanità del territorio” e quindi verso il “territorio” dovrà estrinsecarsi la “nuova” idea dei “nuovi” professionisti della sanità, ma questo deve avvenire nel rispetto della vocazione del SSN come unico, equo e solidale. “Sono ad esempio evidenti – ha sottolineato Ferrante – le problematiche delle zone interne del nostro paese, che sono quei luoghi in cui il SSN – nelle estrinsecazioni regionali – fatica ad arrivare, ma constano di circa il 48% dei comuni italiani e vedono interessati circa 13milioni di cittadini. Pertanto sarà sempre più indispensabile attingere alle risorse delle nuove tecnologie digitali, strumento importantissimo, per garantire diritti e servizi universali”. A noi professionisti sanitari – ha concluso Ferrante – il compito di proporre soluzioni e, tutti insieme, di lavorare a nuovi modelli, da presentare non solo alle istituzioni, ma agli stessi cittadini, tenendo conto che il fisioterapista deve ripensarsi, passando da una logica di prestazione a quella di presa in carico”. Alla fine, all’ultima domanda della giornalista moderatrice dell’evento (“sintetizzando tutto con una sola parola, secondo voi quale potrebbe essere quella “chiave” per il futuro della sanità?)” La risposta del presidente FNOFI è stata: ”Adeguamento. Cioè adeguamento delle risposte alle nuove domande, adeguamento delle competenze, adeguamento della formazione, adeguamento dei sistemi”
Nell’ultima giornata del Forum di Arezzo – il 24 novembre – si è poi tenuto uno dei tavoli tematici realizzati proprio in partnership con FNOFI. Titolo del tavolo di lavoro: “DM 77/22 E LA SFIDA DEL TERRITORIO: IL RUOLO DELLA FISIOTERAPIA E DEI FISIOTERAPISTI”, dialogo – a cui hanno partecipato anche anche rappresentanti dell’area medica e delle altre professioni sanitarie – moderato dal Presidente dell’OFI FI AR LU MS PT PO, Fabio Bracciantini che ha aperto la sessione ribadendo quanto l’azione dei fisioterapisti sia coerente con il tema dell’edizione 2023 del Forum Risk. Tra gli interventi da segnalare quelli di Antonella Lorenzoni (Direttrice UOC Professioni Sanitarie della Riabilitazione Azienda Usl Toscana Sud Est), che ha precisato che “il Fisioterapista si integra nel Team di Comunità con le proprie competenze per le funzioni di prevenzione e cura. L’attuazione di una integrazione multiprofessionale impone una crescita professionale simultanea e coerente dei professionisti sanitari riconoscendo a tutti un’autonomia differenziata e coordinata nel quadro di una cultura istituzionale comune”. Sempre dalla Toscana Sud Est, Emiliano Ceccherini (Direttore UOP Riabilitazione Funzionale di Arezzo) ha illustrato come sia difficile per i fisioterapisti approfondire le EBM secondo quanto riportato da recenti studi e che “la fisioterapia di prossimità non possa prescindere dalla partecipazione attiva dei professionisti alla stesura delle Linee Guida”. Marta Simonelli (ASL Roma 6) ha portato la propria esperienza sul territorio nelle Case della Comunità e ha rimarcato la necessità di nuove forme di monitoraggio e rilevazione dei flussi informatizzati che oggi penalizzano fortemente le Professioni Sanitarie. Da ultimo Giovanni Galeoto (Ricercatore MED/48 alla Sapienza Università di Roma), ha affermato quanto la formazione universitaria e lo sviluppo di competenze avanzate siano la chiave di volta per il fisioterapista che opera nel territorio di comunità.
A chiudere il tavolo di lavoro è stato poi il Presidente FNOFI con il suo “take on message”: “il Fisioterapista da sempre si integra nel team inter e multi-disciplinare di famiglia e di continuità, con le proprie competenze nel campo della prevenzione, cura, riabilitazione e palliazione. Ma oggi, a fronte del cambiamento dei bisogni, serve una nuova “vision” per quel che riguarda una risposta non solo efficace, ma anche efficiente alle legittime richieste di salute dei cittadini, che sono cambiate in modo sostanziale, anche e in special modo a causa del mutato panorama epidemiologico ed anagrafico di oggi. Serve dunque un utilizzo maturo delle tecnologie e impegnarsi per lo snellimento di certi percorsi, perché i cittadini sono spesso incastrati in dinamiche di filiera che, alla luce del grado di autonomia e delle competenze del FT, possono e devono essere riviste, per fornire risposte non solo efficaci (testimoniate da evidenze acclarate), ma anche efficienti, a vantaggio della sostenibilità del SSN”