ROMA 6 NOVEMBRE – “Grande attenzione e ferma vigilanza” sono queste le parole d’ordine che il Presidente FNOFI Piero Ferrante condivide con il mondo della fisioterapia, appena appresa la notizia della pubblicazione del Decreto interministeriale 1563/2023 che va a definire l’ordinamento didattico per il corso di laurea in osteopatia. Il Decreto nello specifico identifica gli obiettivi formativi qualificanti dell’area della prevenzione al fine di dare attuazione a quanto previsto dall’art. 7 della legge 3/2018.
“Eravamo perfettamente consapevoli che questo Decreto sarebbe stato messo a punto, in quanto diretta attuazione di quanto previsto dalla legge 3/2018”, prosegue Ferrante, “Lo accogliamo come si accolgono le norme statali, e quindi con rispetto e senza alcuna sorpresa. Possiamo da subito rassicurare tutti i colleghi che vigileremo con la massima attenzione su quella che sarà la sua applicazione limitata, per volontà del legislatore, al solo ambito della prevenzione e non a quello della riabilitazione”.
“Ci siamo subito attivati per valutare in maniera approfondita tutti i risvolti del Decreto 1563” conclude il presidente FNOFI “anche in considerazione di quanto affermato dal TAR del Lazio con la sentenza N 12312 del 21 luglio scorso, che in maniera chiara ricorda come “L’eventuale sconfinamento all’atto dell’esercizio concreto della professione nell’alveo delle competenze normativamente attribuite ad altri professionisti rappresenta una circostanza che potrà rilevare dinanzi all’Ordine professionale di appartenenza, che sarà tenuto peraltro a garantire l’osservanza da parte dei professionisti iscritti all’albo delle norme dettate dall’ordinamento ai fini della formazione, accesso ed esercizio della professione, anche attraverso l’adozione di provvedimenti disciplinari, giungendo in ipotesi fino alla sospensione o cancellazione dall’albo, con conseguente preclusione dell’esercizio della professione”. Saremo quindi parte diligente nel monitoraggio dell’esercizio della professione indicata dal Decreto 1563, segnalando le eventuali attività non appropriate, nell’attesa delle doverose e proficue interlocuzioni con l’Ordine multiprofessionale TSRM PSTRP, che avrà il compito di vigilare sull’esercizio professionale degli osteopati”.