FISIOTERAPISTI E MALATTIA DI PARKINSON

ROMA, 1 MARZO 2021 – In Italia ci sono circa 230.000 persone con Malattia di Parkinson, ma, calcolando familiari e care giver, la tematica arriva a coinvolgere oltre mezzo milione di cittadini. La Fondazione LIMPE per il Parkinson nasce per la divulgazione di informazioni sulla malattia di Parkinson e il sostegno alla ricerca medicoscientifica, organizzazione di eventi e divulgazione a pazienti, familiari care giver e operatori sanitari. Nell’ambito delle attività di seminario tematico lo scorso 24 febbraio si è discusso del ruolo del fisioterapista nella gestione della malattia. Invitate Melania Salina vicepresidente della Commissione d’Albo Nazionale e Susanna Mezzarobba, fisioterapista, ricercatrice presso università di Genova esperta nel trattamento riabilitativo nella Malattia di Parkinson. Numerose le domande da parte della nutrita platea di partecipanti che hanno fatto emergere molte questioni fondamentali sul tema. Nella Malattia di Parkinson gli studi dimostrano che se il farmaco determina il 50% degli effetti, il restante 50% dipende dalla fisioterapia. Quindi è importante che sia garantita competenza e alta qualità dell’intervento fisioterapico. Il livello di avanzamento delle conoscenze e di complessità di alcune condizioni neurodegenerative come il Parkinson è tale da richiedere l’intervento di professionisti esperti/specialisti che sappiano proporre strumenti terapeutici idonei a adatti alla fase di evoluzione della malattia e alle caratteristiche della persona malata. Fondamentale l’interfaccia tra lo specialista neurologo, per gli aspetti legati alla gestione farmacologica, e il fisioterapista, che utilizza l’esercizio terapeutico come farmaco. L’esercizio va dosato e pianificato in funzione della fase ON e Off legata all’assunzione del farmaco. Sempre in riferimento alla letteratura scientifica, è dimostrato che è fondamentale iniziare la fisioterapia precocemente, appena diagnosticata la malattia, poiché può rallentarne l’evoluzione e modificarne la storia. Serve una formazione di tipo avanzato specialistico per il fisioterapista che desideri affrontare in maniera aggiornata e competente la cura di questa malattia. È stata avviata una formazione specialistica in tal senso, con l’attivazione di un master in neuro-riabilitazione presso l’Università di Genova, coordinato dalla professoressa Elisa Pelosin, fisioterapista, coadiuvata da uno staff di docenti esperti. Ruolo strategico della Commissione d’Albo Nazionale Fisioterapisti sarà quello di implementare il livello di specializzazione dei fisioterapisti, rinforzare le reti di ascolto dei Cittadini attraverso il rapporto con le Associazioni dei Malati. Inoltre, sarà fondamentale prevedere forme di riorganizzazione dei servizi, anche attraverso la proposta di modalità organizzative innovative, che facilitino il livello di accesso dei cittadini al SSN, soprattutto nelle malattie a lunga durata, che evitino inutili doppioni di consulenze specialistiche laddove non finalizzate a specifico quesito clinico, con piena e completa valorizzazione del ruolo del fisioterapista nella gestione della long term care. 

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