ROMA, 28 GIUGNO – Il presidente FNOFI, Piero Ferrante, è intervenuto al 26° Congresso nazionale del Collegio Reumatologi Italiani-CREI, evento scientifico che ha richiamato a Roma oltre 600 tra specialisti, relatori e partecipanti alle sessioni formative multiprofessionali (dedicate a infermieri, fisioterapisti, podologi, terapisti occupazionali, psicologi, psicoterapeuti, ecografisti). L’evento che ha visto l’intervento del presidente rappresentava uno specifico corso formativo ECM inserito all’interno del Congresso CREI e diviso in due sessioni (Riabilitazione interdisciplinare e Conoscenze interdisciplinari nelle patologie reumatologiche). In particolare Ferrante ha incentrato il suo approfondimento su “Un unico scopo tante competenze: il ruolo del fisioterapista”, offrendo prima una visione d’insieme della professione (nel quale il quadro giuridico e normativo attuale è punto di partenza di una visione d’orizzonte in cui la professione deve adeguarsi ai bisogni della long term care) e poi approfondendo il nuovo ruolo del fisioterapista come “specialista del movimento”, passando così dalla logica prestazionale ad un approccio più ampio e competente fatto di lettura e interpretazione del bisogno. Ferrante ha rimarcato che in questa prospettiva il fisioterapista deve uscire dal ciclo chiuso delle “10 prestazioni”: “La storia e le caratteristiche delle malattie croniche insegna che per essere efficace, la fisioterapia deve seguire nel tempo la persona, adattando e rimodulando l’intervento con il modificarsi dei bisogni (sintomi, quadro funzionale, livello di movimento, capacità di carico, ecc ecc). La dinamica della prescrizione delle 10 sedute non può garantire questa necessità”. Il punto d’arrivo dell’intervento del presidente è rappresentato dalla definizione di un nuovo ruolo per il fisioterapista, fatto di presa in carico e gestione del percorso: “Il fisioterapista diviene così il traduttore-interprete della disfunzione di movimento, capace di proporre soluzioni da verificare con la persona stessa, assumendo il ruolo di esperto del movimento e dell’esercizio anche come prescrittore dell’esercizio fisico strutturato nei setting non sanitari di comunità”.
Il Corso ha previsto numerose altre comunicazioni, tra cui L’impatto delle malattie reumatiche e muscolo-scheletriche: Esempio di multidisciplinarietà (Giovanni Porfidio), Valutazione della persona con patologia reumatologica e muscolo-scheletrica secondo i criteri ICF (Tiziana Nava), Comunicazione e collaborazione nel team interdisciplinare (Guido Prato Previde), Relazione tra sistema podalico e postura presentazione di alcuni case report (Silvia Bellotti, Federico Donadoni) Sinergia nel team: fisioterapista, terapista occupazionale. Presentazione di alcuni case report (Tiziana Nava, Margherita Schiavi). Il Congresso ha registrato – da parte della presidente CReI Daniela Marotto – una forte spinta alla collaborazione tra discipline: “Lo specialista di reumatologia”, ha affermato la presidente, “si trova quotidianamente a registrare una molteplicità di danni d’organo come risultato della malattia reumatologica, e quindi noi sentiamo il bisogno di spingere verso la creazione di una collaborazione continua e virtuosa con i colleghi di altre specialità con i quali – in strettissima alleanza continua – possiamo assicurare ai nostri pazienti le diagnosi più tempestive, le terapie più appropriate e i follow up più consapevoli, attenti e competenti”.