ROMA, 2 DICEMBRE 2022 – L’edizione di Novembre 2022 del Bulletin of the World Health Organization (nr.100) contiene uno studio particolarmente interessante per l’intero SSN. Si tratta di Physiotherapy as part of primary health care, Italy, lavoro firmato da Sandra Moretti, Alessandra Da Ros, Matteo Paci, Elisa Buonandi, Laura Rosiello e Chiara Barchielli (fisioterapisti del Dipartimento delle professioni tecnico sanitarie della Azienda Usl Toscana Centro e ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa). Obiettivo dell’articolo era descrivere il modello del Fisioterapista di Famiglia e di Comunità, approccio innovativo che mira a integrare i servizi riabilitativi all’interno dell’assistenza primaria in Toscana.
Gli autori hanno seguito lo sviluppo di un modello di Fisioterapista di Famiglia e di Comunità: analisi di quadro politico e bisogni sanitari; progettazione di modelli e formazione professionale sanitaria; erogazione dei servizi e valutazione successiva. Il modello seguito è quello della configurazione adocratica (cioè flessibile e su misura) dove la guida dell’intervento innovativo viene sviluppato attraverso un lavoro di squadra, con integrazione di differenti competenze specialistiche all’interno di organizzazioni complesse.
Nella pubblicazione sono descritti i dati preliminari ottenuti su un campione di 165 pazienti reclutati nella Ausl Toscana Centro nel periodo aprile-dicembre 2021, e mostrano come, entro un massimo di quattro interventi, effettuati prevalentemente a domicilio (94%), nel 77% dei casi siano stati raggiunti gli obiettivi fissati, senza eventi avversi segnalati. Solo nel 6,1% dei casi è stato proposto un percorso riabilitativo con attivazione specialistica”. Da sottolineare che L’ente locale non ha sostenuto costi aggiuntivi durante l’implementazione del modello.
“L’accesso al fisioterapista nel SSN è ancorato a modelli che vanno superati, prevedendo modalità di accesso diretto, a garanzie di un intervento precoce ed efficace. I risultati dello studio pubblicato dall’OMS”, commenta Piero Ferrante, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti, “supportano in modo numericamente evidente l’ipotesi che il modello di Fisioterapista di Comuntà possa offrire interventi sicuri, appropriati e sostenibili nel rapporto costi/benefici. Anche alla luce di questo studio e dei suoi risultati, il fisioterapista di comunità si qualifica così come modello di intervento sanitario perfettamente integrabile all’interno dei setting attualmente esistenti, e già rispondente alla richiesta sempre più puntuale di potenziamento della sanità di prossimità”
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