ROMA, 27 FEBBRAIO 2021 – La Sanità è sempre più digitale e tutti i professionisti sanitari, votati alla cura dei pazienti, oggi più che mai, devono confrontarsi con nuove competenze da acquisire, soprattutto tecnologiche. La Telemedicina, in primis – intesa, secondo le linee di indirizzo nazionali per la Telemedicina, recepite dalle Regioni, come “una modalità di esecuzione dell’atto sanitario in cui il professionista della salute e la persona assistita sono in luoghi differenti” – viene correttamente ritenuta integrativa ma non sostituiva del contatto tradizionale con la persona assistita, e consente di realizzare “modelli di assistenza e cura innovativi, grazie ai quali è possibile interagire con le persone più fragili, in particolare cronici e bambini, direttamente presso il proprio domicilio e per mezzo dei quali il paziente e le famiglie possono avere un ruolo sempre più attivo nel mantenimento e miglioramento della propria condizione di salute e benessere.” Anche il Fisioterapista con la Teleriabilitazione, già asset significativo della Telemedicina e sperimentata in diverse realtà nazionali ed internazionali, interviene concretamente per consentire un primo inquadramento valutativo, pur se a distanza. Un percorso terapeutico evolutivo, quello della fisioterapia, svolto online oppure offline, al fine di non compromettere ulteriormente il quadro clinico della Persona assistita, in caso di prolungata necessità di distanziamento sociale ed isolamento domiciliare. La digitalizzazione diventa, prepotentemente, una necessità oltre che un segnale incontrovertibile di innovazione, che necessita dell’acquisizione di nuove competenze attraverso una formazione specifica. Un nuovo approccio anche per la fisioterapia, che si avvale delle proprie competenze nel ragionamento clinico e di intervento educazionale rivolto alla persona per il corretto svolgimento dell’esercizio terapeutico.
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