FNOFI, al via il primo confronto tra i sistemi sanitari europei nell’ambito del convegno ‘Universalità e sostenibilità dei SSN in Europa’

Presidente Piero Ferrante: “Come ha ricordato Papa Francesco nell’enciclica ‘Dilexit nos’, ‘senza un’emozione profonda il pensare non può iniziare’

Roma 22 novembre – “Il diritto a curarsi, la speranza di guarire. I professionisti sanitari sono fondamentali per garantire il diritto a curarsi e per assicurare l’accesso universale alle cure. Confrontarsi su come, in Europa, si puó migliorare nei singoli sistemi nazionali il diritto a curarsi, nella sostenibilità del sistema, è un’occasione di confronto molto importante, perché ci ricorda che ‘senza un’emozione profonda il pensare non può iniziare’, sottolineato da Papa Francesco nella sua enciclica ‘Dilexit Nos’. Senza comprendere il rapporto di compassione e ascolto con la persona che abbiamo in cura, la nostra competenza, la nostra conoscenza di sanitari non può dispiegarsi” E’ Piero Ferrante, Presidente FNOFI, a spiegare il senso del convegno ‘Universalità e sostenibilità dei SSN in Europa’, organizzato presso l’Università Pontificia Lateranense a Roma, tenutosi oggi, insieme al prezioso lavoro e supporto della Conferenza Episcopale Italiana, della FNOFI e di tutte le Federazioni sanitarie.
Il convegno, svoltosi alla presenza del Ministro della Salute Prof. Orazio Schillaci, si inserisce nella cornice delle iniziative preparatorie per il Giubileo 2025 dopo il Convegno svoltosi a Verona nei mesi scorsi.

“Come ci ha ricordato Chris Brown, Head WHO European Office for Investment for Health and Development – sottolinea il Presidente FNOFI Ferrante – il contesto economico e sociale in cui la sanità e il diritto a curarsi si esplica, deve considerare che circa 95,3 milioni di persone in Europa (dati WHO 2022) sono a rischio di povertà e di esclusione sociale: questo equivale al 21,6% della popolazione europea. Dobbiamo allora ripensare ad una sanità che sappia garantire i bisogni di salute anche di questo 21,6% della popolazione europea in modo tale che l’universalità delle cure non sia solo una speranza. E aggiungo ancora un dato, che per noi fisioterapisti conta moltissimo perché determina un aumento delle cure riabilitative: la demografia. Nel 2021 c’erano 206 persone over 65 ma la crescita è velocissima: nel 2050 gli over 65 saranno 288 milioni. In parallelo, i grandi anziani, over 85 anni, da 29 milioni nel 2021 passeranno nel 2050 a 65 milioni.
Viviamo più a lungo ma rischiamo di vivere più anni in cattiva salute e questo vale ancora di più per le donne”.
Per questo, FNOFI, invoca da tempo un ripensamento del sistema che risponda ai bisogni di salute che stanno mutando repentinamente. Un tema che si inserisce pienamente nel convegno di oggi e che è stato affrontato anche nel corso del 2 Congresso FNOFI, svoltosi recentemente a Roma, in cui FNOFI ha voluto affrontare le questioni legate all’universalità delle cure con dati concreti sul Paese e proposte su come rispondere a questa sfida.
“I professionisti sanitari e le loro rappresentanze istituzionali” conclude Ferrante ” sono pronti a giocare competenze e passione perché i servizi sanitari nazionali ed europeo possano essere motore di innovazione e di superamento anche delle rigidità delle organizzazioni perché il Servizio sanitario sia veramente equo, efficace e resiliente alle troppe diseguaglianze ancora presenti”.

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