FNOFI, Costruttori di connessioni: al via il Congresso dei fisioterapisti per un futuro delle cure accessibile e universale

Si rafforza ancora di più il rapporto con il Ministero della Salute, per la seconda volta al Congresso il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato

Roma 17 ottobre – Ad un anno dal primo Congresso Nazionale di FNOFI, il nuovo appuntamento congressuale si rinnova il 18 e 19 ottobre, a Roma, presso la Casa dell’Aviatore, con una prospettiva ancora più articolata e matura, sia nei contributi che nella consapevolezza delle sfide poste dall’attualità: l’universalità delle cure, l’inclusione e la disabilità al centro del dibattito anche grazie al primo G7 sul tema; il ruolo del fisioterapista come facilitatore del processo terapeutico del paziente, l’advocacy e la dirigenza delle professioni sanitarie, la tecnologica e l’innovazione in rapporto all’etica, ed infine, ma non ultimo per importanza, la formazione e il rapporto tra pubblico e privato, su cui costruire sinergia. Questi sono gli obiettivi delle tre sessioni del secondo Congresso FNOFI, dal titolo, ‘Connessioni: i Fisioterapisti per un futuro delle cure accessibile e universale’. Sfide che FNOFI raccoglie per porre al centro la persona e la transizione che viviamo nel sistema salute, con bisogni e risposte sempre più impegnativi, comunque attesi dai cittadini e dalla stessa società che cambia anche demograficamente, con l’allungamento dell’aspettativa di vita.

Ad aprire il Congresso il Presidente della Federazione Piero Ferrante e il Presidente del Congresso Luca Francini, che introdurranno i contributi dei Presidenti delle altre Federazioni delle professioni sanitarie, l’Ispettore Generale della Sanità Militare IGESAN Carlo Catalano,  l’intervento del Sottosegretario alla salute On. Marcello Gemmato, grazie al quale si rafforza il rapporto con il Ministero della Salute, anche con la presenza tra i relatori di Mariella Mainolfi, DG professioni sanitarie e risorse umane del SSN del Ministero.
Importanti saluti istituzionali arriveranno dall’On. Marta Schifone, Capogruppo XI Commissione alla Camera dei Deputati; del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno On. Wanda Ferro; rappresentanti istituzionali che sappiamo impegnati per il Documento programmatico di bilancio e per questo ringraziamo per la disponibilità. Nel corso del Congresso interverranno anche l’On. Luciano Ciocchetti, Vicepresidente della XII commissione della Camera dei Deputati, preziosa e costante presenza anche lo scorso anno al primo Congresso FNOFI; Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio a cui daremo il più caloroso benvenuto in questa prima occasione, e Monsignor Vescovo Emerito di Terni, Vincenzo Paglia, un’occasione per ascoltare la voce della saggezza e la testimonianza della Conferenza Episcopale Italiana .

“In un momento come quello che viviamo – spiega il Presidente di FNOFI, Piero Ferrante, presentando il Congresso – con una sanità da rafforzare e le professioni sanitarie da integrare nel pubblico per valorizzarlo, essere attori del cambiamento del SSN, significa contribuire a renderlo più forte. È la sfida che ci ha condotto, come fisioterapisti, a questo secondo Congresso e che proietta la Federazione in una prospettiva ancora più responsiva, perché ci vede comunità, in grado di creare valore e connessioni tra tutti i soggetti coinvolti.
La cura è un gesto, un insieme di azioni e gesti relazionali, una connessione di fiducia che noi, come fisioterapisti, costruiamo con la persona, prima ancora che con il paziente – tiene a ribadire il Presidente di FNOFI Ferrante.

Le sessioni del Congresso e i relatori

Le sessioni del Congresso si suddividono in tre main topic, al termine di ognuno è prevista una panel discussion con tutti i relatori della sessione, mentre a conclusione dei lavori del Congresso vi sarà l’intervento del Presidente FNOFI Piero Ferrante.
La prima sessione, dal titolo ‘La tutela della salute individuale, collettiva e l’universalità delle cure: il progetto di vita’, è curata e moderata da Daniela Gaburri, Presidente OFI Umbria, e da Giuseppe Tedesco, Consigliere OFI Piemonte e Valle d’Aosta: “l’anno giubilare che sta per aprirsi ci ha fornito la suggestione per poter affrontare il tema della salute individuale e collettiva, anche nell’ambito del progetto di vita – spiegano Gaburri e Tedesco. La sessione ci proietta in un quadro integrato e multidisciplinare per dialogare delle interconnessioni tra legislazione, comunicazione, bioetica, deontologia, ruolo delle associazioni, alla luce dell’inclusione e dell’uguaglianza di opportunità per le persone con disabilità”, di cui si è discusso in questi giorni tra Assisi e Perugia al G7 Disabilità e Inclusione, il primo al mondo sul tema.
Nel corso di questo primo panel, interverranno, Giampiero Griffo, già coordinatore dell’Osservatorio Nazionale Disabilità, con un contributo sulla ‘Progettualità personalizzata e partecipata basata sul rispetto dei diritti umani’; Pierluigi Brustenghi, psicoterapeuta e neurologo, già responsabile della stroke unit dell’ospedale di Foligno, nonché Consigliere della Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN), con un intervento dal titolo ‘La comunicazione in ambito sanitario secondo la linea di indirizzo della medicina narrativa’, che richiama il ruolo del fisioterapista in questo processo: “il fisioterapista ha un vantaggio enorme, perché sfruttando il fattore tempo può costruire una fertile connessione con la persona che a volte sfugge al medico stesso, attraverso una co-costruzione  di un rapporto di fiducia  e di informazioni che possono essere  restituite a tutto il team sanitario che segue la persona. La Medicina narrativa – spiega il professore Brustenghi – mette al centro la persona come agente attivo portandolo ad esprimere, con il linguaggio che possiede, ciò che ha determinato la sua malattia nel presente e proiettandosi nel futuro. Noi dobbiamo saper ascoltare e dare il tempo per curare, proprio per assorbire e comprendere le parole del paziente, il suo corpo, la sua mimica e i suoi silenzi”. 

Dalle parole del paziente all’importanza della bioetica, il Congresso prosegue con l’intervento di Monsignor Vescovo Emerito di Terni, Vincenzo Paglia, con un contributo su ‘La legge 33/2023: un nuovo rapporto con la vecchiaia’. Chiude la prima sessione la testimonianza delle associazioni a tutela del cittadino, Tiziana Nicoletti, Responsabile coordinamento malati cronici e rari di Cittadinanzattiva, che affronterà il tema ‘Promuovere l’universalità delle cure: dal rapporto medico-paziente alla salute globale’.

Nella seconda sessione “Advocacy e dirigenza nelle professioni sanitarie della riabilitazione: promozione e innovazione nelle organizzazioni sanitarie” si affronta il ruolo cruciale che la dirigenza assume nel promuovere e innovare i servizi di fisioterapia all’interno delle organizzazioni sanitarie, con l’obiettivo di affrontare hot topic come l’implementazione di tecnologie innovative, l’ottimizzazione dei processi organizzativi e lo sviluppo di strategie che promuovano la qualità e l’accessibilità dei servizi di fisioterapia. Organizzata e moderata da Vittoria Ligorio, Consigliera OFI Puglia e da Marta Simonelli componente del Comitato Centrale della FNOFI e del Consiglio Scientifico del Congresso, questa sessione esplora “il ruolo del Dirigente delle professioni sanitarie, che riveste una missione imperniata sul contributo nell’innovazione e promozione delle organizzazioni sanitarie – spiegano Ligorio e Simonelli. Portare in evidenza questa prospettiva – aggiungono – significa riflettere sulle sfide e le opportunità legate al coinvolgimento del fisioterapista nella gestione dei modelli sanitari strutturati”.

Nel corso di questo panel partecipano con contributi altamente specialistici e approfonditi, il DG del Policlinico Umberto I e Presidente di Federsanità, Fabrizio D’Alba; Mariella Mainolfi, DG delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Ministero della Salute; Domenico Contino, Presidente di OFI CI-AG-EN; Pamela Frigerio, Coordinatrice Comparto Sanità SC Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza presso ASST Ospedale Niguarda; Maria Rita Molinari, Dirigente delle professioni sanitarie area Riabilitazione ASL Roma 6; Francesco Savino, Dirigente Coordinatore presso l’ASL di Bari e Antonio Naddeo, Presidente di ARAN, che, anticipando il suo intervento spiega come “Il contratto collettivo abbia già previsto la figura del dirigente per le professioni infermieristiche, tecniche e riabilitative. Tuttavia, una possibile perequazione è legata alla disponibilità economica e l’implementazione dipende dalle singole amministrazioni, che devono organizzarsi per inserire questa figura. Il dirigente viene inquadrato nella sezione dirigenziale del contratto della sanità e ha diritto a una specifica indennità”. Naddeo sottolinea quindi che, “pur avendo il contratto previsto questo ruolo per il fisioterapista, è necessaria la volontà delle amministrazioni di includerlo nelle loro strutture, e l’Aran può influenzare questa decisione attraverso la contrattazione economica”.


La terza sessione, dal titolo “Luogo di formazione, fonte di assistenza, risorsa di salute: il ruolo strategico della libera professione” è curato e moderato da Luca Francini, Presidente del Congresso e Segretario FNOFI, e Annamaria Roversi, Consigliere FNOFI e Presidente OFI Brescia-Mantova. Questo panel in parte chiude il cerchio della valorizzazione dei fisioterapisti nell’ambito pubblico ma soprattutto riporta l’attenzione sull’universalità e accessibilità delle cure: “Serve accomunare gli obiettivi per uscire dalla dicotomia sistema sanitario pubblico-privato, partendo proprio dalla formazione universitaria per arrivare alla presa in carico della persona, affinché pubblico e privato non debbano lavorare in antitesi ma evolvere in un percorso comune – spiegano Francini e Roversi”. Nell’ambito di questo panel, intervengono Marco Baccini, Coordinatore del Laboratorio di Ricerca del Don Gnocchi e docente all’Università di Firenze; Roberto Gatti, Professore Ordinario e responsabile dell’Unità Operativa Servizio Fisioterapia in Humanitas University; Lorena Martini, Segretaria della Nuova Commissione Nazionale ECM e Dirigente professioni sanitarie infermieristiche AGENAS; Chiara Beccaluva, Fisioterapista presso Medicare Healthcare di Origgio (VA), che contribuirà proprio sul ruolo dell’innovazione e la remotizzazione del paziente. Vi saranno inoltre gli interventi di Maurizio Mori, Dirigente Medico presso la Chirurgia Pediatrica dell’AO di Parma con un contributo sulla dicotomia pubblico-privato; e di Mario Del Vecchio, professore Associato all’Università di Firenze e docente SDA Bocconi, che contribuisce scientificamente al centro studi FNOFI, con una relazione sulla fisioterapia nella risposta ai bisogni della popolazione. “I fisioterapisti dovrebbero sentirsi un’unica comunità professionale – anticipa Del Vecchio – sia che essi operino nel pubblico o nel privato, con pari dignità. In Italia abbiamo circa 72mila fisioterapisti, di questi solo il 15% circa, lavora alle dirette dipendenze delle aziende pubbliche, mentre quasi la metà si confronta direttamente col mercato operando come libero professionista. La distribuzione dei fisioterapisti sul mercato del lavoro riflette le evidenti difficoltà del sistema pubblico nell’offrire una risposta sufficiente a un bisogno di natura sanitaria. Se la riabilitazione è attualmente finanziata al 70% da risorse private, ci sono poche probabilità che il quadro possa mutare in un prossimo futuro. Penso che il Congresso – invoca Del Vecchio – debba riflettere su questo scenario e individuare le condizioni affinché i bisogni unitari di riabilitazione delle persone possano trovare risposte se non integrate, almeno coordinate, tra sistema pubblico e privato. In questo sforzo di coordinamento i fisioterapisti assumono un ruolo fondamentale”.

Al termine di questa ultima sessione, il Presidente FNOFI Piero Ferrante offrirà una riflessione sul ruolo della professione, i traguardi conseguiti dalla Federazione in questi due anni, gli scenari futuri, a cui seguirà il questionario di apprendimento ECM per i partecipanti.

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