ROMA, 13 APRILE – La Federazione Nazionale degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista-FNOFI, a tutela della professione e nell’ambito della funzione istituzionale di contributo alla salute individuale e collettiva, ritiene opportuno prendere posizione in relazione alla recente promozione, nell’ambito della “settimana internazionale dell’osteopatia”, di una iniziativa di “prima visita gratuita” attraverso call center da parte del Registro degli Osteopati d’Italia-ROI per pazienti che soffrono di lombalgia cronica.
FNOFI intende ricordare che la figura di osteopata quale professione sanitaria è stata istituita con la legge 3/2018, cui è seguita la pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 131 del 7 luglio 2021, che ha portato al riconoscimento del profilo professionale dell’osteopata. Ad oggi si tratta di una professione non ancora pienamente attiva in attesa di quei passaggi accademico-formativi che porteranno ad una sua chiara definizione.
Poste queste premesse, FNOFI sottolinea che l’esercizio delle competenze in tema di patologie croniche, particolarmente quando è presente dolore nel paziente, è riservato ai medici e ai fisioterapisti per i rispettivi profili professionali. Chi soffre di “lombalgia cronica” non può essere affidato ad altri soggetti, la cui formazione non è certificata dai competenti Ministeri e l’ambito di attività non è quello proprio dell’area medica o riabilitativa.
Per questo, la Federazione e gli Ordini territoriali della professione sanitaria di Fisioterapisti suggeriscono di adottare e diffondere un atteggiamento di cautela nei confronti di messaggi attrattivi nell’ambito della salute, ma non fondati su competenze e pratica autorizzata e consolidata. Al contempo raccomandano ai cittadini di far convergere le proprie scelte sempre su professionisti sanitari abilitati e iscritti agli Ordini. Da ultimo FNOFI suggerisce ai mezzi di comunicazione di porre particolare attenzione ai messaggi riferiti all’ambito “sanità e salute” – sempre particolarmente attrattivi per i cittadini, i pazienti e le famiglie – onde evitare la diffusione di iniziative promozionali di associazioni e gruppi di interesse non basate su competenze di riferimento riconosciute ed autorizzate.