Piero Ferrante: “Ringrazio per l’ascolto il Ministro: tra i temi prioritari lo sviluppo e la valorizzazione della professione, la lotta all’abusivismo e il miglioramento della qualità dei professionisti”
“Ringrazio il Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci, per l’ascolto e la partecipazione alle esigenze della nostra professione, durante l’incontro avuto nei giorni scorsi”. Così il Presidente di FNOFI Piero Ferrante racconta la vicinanza ricevuta dal Ministro della Salute e l’ascolto su temi prioritari per la professione del fisioterapista.
Nella mattina del 5 Novembre u.s., nel suo Ufficio di Lungotevere Ripa n.1, il Ministro della Salute Prof. Orazio Schillaci, insieme al Capo della sua Segreteria Tecnica, Dott. Stefano Moriconi, ha incontrato il Presidente FNOFI Dott. Piero Ferrante.
E’ stato un momento di confronto assai proficuo, in cui il Ministero, nella figura del suo più alto esponente, ha con attenzione e partecipazione ascoltato il Presidente dei fisioterapisti italiani.
Il Presidente Piero Ferrante, dopo una prima panoramica sui principali dati attuali della fisioterapia in Italia, ha fatto presenti alcune criticità che, spesso da decenni, affliggono la professione e con risvolti negativi per tutti i cittadini.
Il fisioterapista è un “professionista di diretto contatto” e, troppo spesso, la sua opera va ad intersecarsi con la vita non solo del paziente che a lui si rivolge, ma all’intera comunità dove vive, a partire proprio dal suo nucleo familiare e dalla sua stessa abitazione.
Ancora oggi, sebbene i numeri delle richieste di accesso alle professioni sanitarie testimonino una flessione preoccupante, il Corso di Laurea in fisioterapia è quello che, tra le professioni sanitarie, resta il più ambito tra i giovani. D’altronde, ad oggi gli oltre 72mila iscritti agli albi presso gli Ordini territoriali dei fisioterapisti, si dimostrano sempre più importanti all’interno del sistema salute italiano.
Di certo, come è logico, si palesa la necessità che, a fronte di richieste mutate, a fronte di panorami epidemiologici e anagrafici completamente cambiati in pochi anni, a fronte dell’evoluzione della scienza della fisioterapia, a fronte dello sviluppo delle nuove tecnologie e dell’esplosione sempre più massiccia dell’Intelligenza Artificiale, anche il fisioterapista debba “cambiare pelle”.
Fisioterapista, che andrebbe “riconosciuto” anche nella sua opera in favore del SSN ove purtroppo, con l’entrata ormai imminente in vigore del nuovo “Nomenclatore Tariffario”, tutto quel che compirà, tutto il suo lavoro (e, va evidenziato, anche tutto il lavoro degli altri professionisti sanitari) confluirà nella voce “specialistica ambulatoriale”, senza possibilità di evidenziare, interpretare, capire, “pesare” (cosa forse più importante) la determinante opera del fisioterapista (e degli altri professionisti sanitari).
Fisioterapista che andrebbe riconosciuto inoltre, come è emerso, valorizzandolo e dando spazio, anche per contrastare i ritardi delle liste d’attesa, alle collaborazioni tra ASL e fisioterapisti liberi professionisti: in Italia, oltre 50mila fisioterapisti liberi professionisti non chiedono di meglio che poter supportare il SSN in modo “diretto”.
Andrebbe poi riconosciuta l’autonomia, ormai sancita da leggi, evidenze scientifiche, validata da studi sulla sicurezza delle cure e dalla customer satisfaction, anche all’interno del SSN, ove, a fronte di impegnativa del MMG, anche se unicamente per “bisogni di salute semplici”, il paziente dovrebbe potersi rivolgere sempre e direttamente ad un fisioterapista, a vantaggio, oltre che degli aspetti già menzionati, anche della sostenibilità del SSN stesso.
Altro aspetto emerso dal confronto tra il Ministro Schillaci ed il Presidente Ferrante è stata la necessità, ormai impellente, di modificare la formazione del fisioterapista: al triennio di base, è sempre più necessario immaginare un biennio professionalizzante di “taglio clinico”, che possa fornire ai cittadini un professionista più completo, meglio formato nelle varie specifiche, sempre più attento e sempre più collimante con le legittime nuove richieste di salute.
Tema importante, infine, non poteva che essere l’abusivismo professionale: anche qui, c’è estrema necessità che, tra Istituzioni, si stabilisca una “strada maestra” da percorrere insieme e che consenta, oltre che di “governare” tale fenomeno, di mettere fine a storture tanto evidenti, quanto pericolosissime per la salute pubblica.
In ultimo, in attesa dell’inserimento ufficiale, con apposito DM, della FNOFI all’interno della CNFC, come già con attenzione e cura anticipato dalla Dott.ssa Mariella Mainolfi, DG delle professioni sanitarie e delle risorse umane del SSN qualche mese fa, e ribadito dalla Dott.ssa Cristina Rinaldi, in sua rappresentanza, durante lo scorso Congresso nazionale FNOFI, il Ministro ha assicurato la sua vicinanza per seguire questo ed altri iter che, sempre più e sempre meglio, vedranno coinvolta la nostra Federazione.
Questi sono stati i temi principali di un confronto leale e proficuo, avendo avuto la fortuna di riscontrare un interlocutore prestigioso, aperto, attento e competente come il Ministro Schillaci e, va detto, nell’ottica di un Ministero della Salute sempre accorto e pronto ad ascoltare le istanze che gli provengono da chi, del SSN e del sistema salute del nostro Paese, ha fatto la strada maestra della sua vita, non solo professionale.
Il Ministro Schillaci ha ribadito la sua consueta vicinanza e la sua piena disponibilità ad interfacciarsi con noi e la FNOFI, dal canto suo, per bocca del Presidente Ferrante, ha assicurato un puntuale e più esaustivo riscontro a quanto, dopo la giornata dello scorso 5 novembre, è emerso.