Roma 27 marzo – “Il Codice Deontologico di una professione è, ove possibile, ben oltre uno dei tre pilastri fondamentali che la definiscono, insieme alla sua formazione ed al suo profilo professionale. Non è nemmeno una serie “arida” di articoli, di norme e di indicazioni. Per una professione intellettuale, il Codice Deontologico è la via da seguire e da perseguire, è la strada non solo verso il presente, ma anche e soprattutto verso il futuro. È la proiezione di ogni professionista all’interno delle realtà dove opera, del rapporto con i suoi colleghi, con le altre professioni, con le Istituzioni di ogni ordine e grado, con tutta la società civile, con le “persone”. È Piero Ferrante, Presidente della FNOFI, che spiega il significato dell’avvio dei lavori per il nuovo Codice deontologico dei fisioterapisti.
“Ancor più importante e che merita grandissima attenzione è quindi la stesura del Codice Deontologico di una professione sanitaria – specifica Ferrante – così basilare per la salute individuale e collettiva, come il Codice per il fisioterapista”.
“Noi fisioterapisti – continua il Presidente FNOFI – ogni giorno, ci confrontiamo con i “bisogni” delle “persone”, con le loro legittime richieste di salute, con le risposte che abbiamo il dovere di fornire, nel modo più puntuale possibile; ogni giorno ci imbattiamo nel dolore, con la sofferenza, spesso non solo fisica, di chi ci chiede aiuto. Il tutto, nei diversi setting e con le differenti specificità, nel Servizio Sanitario Nazionale e all’interno del “sistema salute” del nostro Paese.
In un panorama anagrafico ed epidemiologico completamente mutato in pochissimi anni, a fronte dell’enorme sviluppo dell’IA, in un contesto di difficoltà generalizzato e, sempre più, destinato a destare preoccupazione, “noi fisioterapisti – sottolinea il Presidente FNOFI – abbiamo il privilegio, ancor più che il dovere, di essere “d’aiuto”. A tutti i livelli, in ogni luogo ove operiamo ed in qualsiasi contesto noi ci troviamo. Ed il Codice Deontologico della nostra professione può, anzi deve, essere la nostra ‘stella polare’.”
Fin dalla sua elezione nel mese di maggio 2023, il Comitato centrale ha avuto ben chiaro quanto fosse importante rivisitare il Codice Deontologico del fisioterapista, ben consapevole dell’importanza di tale iter: “Proprio perché consci di quanto fosse importante, – evidenzia Ferrante – di quanto “rispetto” dovesse essere usato a larghe mani nell’affrontare un tale tema, prima di tutto, il Comitato centrale aveva il dovere di organizzarsi in modo da garantire un processo fattivo, costruttivo, efficace ed anche efficiente”.
Per questo, potendo contare su un Codice Deontologico comunque robusto come quello strutturato nel 2011 dall’AIFI (a quei tempi Associazione maggiormente rappresentativa della professione), è stato subito recepito con atto formale tale documento, con la certezza che, appena dopo aver raggiunto un grado di organizzazione adeguato, il primo grande passo dovesse essere l’elaborazione del nuovo Codice Deontologico del fisioterapista, rendendolo sempre più attuale, rispetto a già citati fattori come il mutato panorama epidemiologico-anagrafico della popolazione ed allo sviluppo dalla IA, ma anche ai grandi passi in avanti della scienza della fisioterapia e delle nuove tecnologie in questi ultimi 14 anni.
“In perfetta aderenza con quanto più volte dichiarato – ricorda Ferrante – nel mese di Dicembre 2024, il Comitato centrale ha quindi definito l’iter per la scrittura del documento, specificando le sue fasi”.
Il Comitato redigente, definito e nominato dal Comitato centrale FNOFI, avrà il compito di predisporre i testi base ed è così formato:
A – Una importante componente professionale:
B – Un panel di esperte/i:
Il cronoprogramma ne prevede l’attuazione attraverso diverse fasi:
a) la fase di ascolto: il Comitato redigente, con il supporto della Federazione, organizza sessioni di una giornata di lavoro, raggruppando Ordini finitimi, aperte a tutti i componenti dei consigli direttivi e dei collegi dei revisori degli ordini territoriali, ai coordinatori e docenti dei corsi di laurea in fisioterapia, ai rappresentanti dell’accademia, ai rappresentanti territoriali delle associazioni tecnico-scientifiche, con il mandato di raccogliere elementi utili per la revisione del vigente Codice, anche attraverso ausilio di esperti e l’utilizzo di tecniche per i processi partecipativi (marzo – luglio 2025);
b) la fase di prima elaborazione da parte del Comitato redigente anche con interlocuzione con esperti tecnici per la stesura di un primo testo e approvazione della prima bozza da parte del Comitato centrale (settembre – dicembre 2025) ;
c) la fase del confronto con un primo passaggio in Consiglio nazionale, con la possibilità di presentazione di indirizzi e un confrontocon le Associazioni di cittadini e malati, con rappresentanze di istituzioni sanitarie pubbliche e private e con le rappresentanze ordinistiche delle altre professioni sanitarie (febbraio – luglio 2026);
d) la fase del voto, con elaborazione e approvazione della proposta finale da parte del Comitato centrale e esame e voto conclusivo del Consiglio nazionale (settembre – dicembre 2026).
“Com’è evidente, si tratta di un percorso pienamente condiviso e partecipato, basato innanzitutto sull’ascolto, non solo con la professione, le sue rappresentanze istituzionali ed i suoi vari aspetti e specificità, ma con tutta la società civile con cui, ogni giorno, il professionista sanitario fisioterapista si confronta, collabora, interagisce – conclude il Presidente di FNOFI Piero Ferrante.