ROMA, 15 FEBBRAIO 2021 – Proseguono i lavori per la creazione dell’Ordine dei Fisioterapisti, e per questo la Commissione d’Albo Nazionale (Cdan) dei Fisioterapisti e le Commissioni d’Albo (Cda) territoriali stanno mettendo tutto il loro impegno per portare a termine il progetto. Sono già in corso incontri tra tutti gli organi coinvolti per permettere a questo grande cambiamento di svolgersi nel modo migliore e più agevole possibile. Passo dopo passo, sfida dopo sfida, stiamo arrivando ad un obiettivo perseguito da molti anni, che passa per la creazione del nostro codice deontologico, del riassetto territoriale e, infine, della costituzione dei nuovi Consigli Direttivi territoriali. In questo momento è fondamentale l’unità della professione e la compattezza tra gli iscritti, perché tutto il mondo sanitario ci sta osservando. Perché un Ordine? Fin dalla costituzione dei primi Ordini Professionali, questi Enti di autoregolamentazione rappresentano una garanzia nei confronti del Cittadino, dell’integrità della professione che rappresentano. Il professionista, all’atto dell’iscrizione, si impegna a seguirne l’etica e la deontologia proprio per preservarne l’integrità professionale. Quindi, attraverso i codici di Federazione si garantisce una condotta comportamentale comune, a tutela della Salute del Cittadino. L’Ordine, attraverso i suoi registri, può garantire anche chi sta esercitando la professione legalmente e chi no, facendo quindi da filtro discriminante nei casi di abusivismo. Cosa succede quando un non iscritto esercita una professione regolamentata? È un tema particolarmente presente nella nostra vita professionale, come purtroppo ci viene ricordato da recenti fatti di cronaca. L’Ordine svolge la vigilanza sull’esercizio abusivo della professione, regolata dall’articolo 348 del Codice Penale. Infatti, ricade nel reato “chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato”, compresa quindi l’iscrizione ad un Ordine professionale se prevista per legge.
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