ROMA, 5 DICEMBRE 2021 – Ci sono sentimenti, come la solidarietà, che sono scritti nel DNA della nostra Professione. E ci sono colleghi che della solidarietà ne hanno fatto una bandiera da portare alta in tutto il mondo. Guido Barindelli è uno degli esempi più lampanti, capace di dare voce alle necessità dei più poveri prima in Bolivia con il progetto Fisiopeñas ed adesso in Kenya.
Il primo progetto, che va avanti dal 2014, prevede di portare la fisioterapia in una piccola comunità boliviana, Peñas appunto, e permettere a tutti coloro che necessitano di aiuto di scoprire e usufruire della nostra professione per i più disparati motivi.
Una collega, Laura, dopo quattro mesi di volontariato racconta che “posso dire che amo essere una fisioterapista e a Peñas ho avuto la possibilità di esserlo, seguendo ciò che mi ha sempre detto il cuore, dedicandomi agli altri”. E dopo la Bolivia, il progetto si è esteso ad una comunità keniota nella savana, in cui hanno la struttura ospedaliera operativa ma non c’è il personale formato in fisioterapia che possa aiutare i pazienti.
Le condizioni di partecipazione sono un periodo di permanenza minimo di tre mesi ed una conoscenza dell’inglese di base per poter comunicare in loco con le persone presenti. Vengono garantiti vitto ed alloggio in una stanza singola dall’istituzione ospedaliera.
L’iniziativa è arrivata alla attenzione della CdAN, che ha deciso di divulgarla per mostrare a tutti gli iscritti che esistono realtà oltre i confini italiani in cui essere fisioterapisti non è solo una professione di riferimento ma uno stile di vita al servizio dei pazienti e delle comunità.
Sono aperte le candidature ed è possibile contattare direttamente Guido Barindelli (guido.chi@virgilio.it )per qualsiasi richiesta di informazioni. Al momento le normative COVID internazionali permettono il viaggio in Kenya secondo le modalità descritte sul portale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.