Dopo il Tribunale di Udine, anche la Commissione Nazionale Formazione Continua, riconosce al fisioterapista la possibilità di utilizzare l’ecografo.
Nell’ambito delle competenze e delle responsabilità del profilo professionale del fisioterapista, rientra infatti la possibilità di utilizzare lo strumento senza che questo costituisca esercizio abusivo della professione.
Lo aveva già confermato il Tribunale di Udine, con la sentenza 294/2024 del 7 marzo 2024, che ha assolto “perché il fatto non sussiste” il fisioterapista accusato di abuso delle professioni mediche per aver utilizzato l’ecografo nell’ambito della diagnosi fisioterapica e adesso lo ha ribadito anche la Commissione Nazionale per la Formazione continua presso l’Agenas, a conclusione dell’audizione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti svoltasi nel mese di giugno.
Quindi, il fisioterapista che ricorre all’ecografo e formula una diagnosi fisioterapica non compie abuso della professione medica.
In sede di audizione la FNOFI ha documentato, in base alle evidenze scientifiche, alle previsioni normative e alle elaborazioni giurisprudenziali, una posizione molto chiara: “l’utilizzo dell’ecografia in fisioterapia è una procedura utilizzata dai fisioterapisti per valutare morfologia e funzionalità del muscolo e correlati tessuti molli durante l’esercizio e le attività fisiche”. Si tratta quindi di una metodica a supporto del processo valutativo del professionista.
L’audizione ha permesso alla FNOFI di evidenziare l’importanza dell’inserimento di un’adeguata formazione di base già nelle discipline universitarie di fisioterapia e la raccomandazione all’uso dell’ecografo ai professionisti che si siano adeguatamente formati.
Sicuro ed efficace, l’impiego dell’ecografo da parte del fisioterapista non sconfina nell’abusivismo della professione né, tantomeno, danneggia le altre professioni sanitarie, sostituendosi ad esse.
L’utilizzo della tecnologia e una adeguata comunicazione, rispettosa del principio dei ruoli, agevola inoltre la collaborazione con il medico di medicina generale (o lo specialista di riferimento) e tutti gli altri professionisti sanitari, per la miglior tutela della salute del cittadino.
Nelle parole del Presidente di FNOFI Piero Ferrante la soddisfazione in seguito al parere espresso dalla Commissione Nazionale Formazione Continua: “Siamo molto soddisfatti di come si è espresso l’Ufficio di Presidenza della Commissione Nazionale Formazione Continua. Già in questa seconda metà del 2024, le professioni sanitarie sono tutte proiettate verso il futuro, lo sviluppo delle tecnologie è sempre più avanzato e, di conseguenza, il loro utilizzo è perfettamente lecito nell’ambito del proprio perimetro di competenza, nel rispetto della privacy e al fine di migliorare la qualità delle cure verso gli stessi cittadini”.
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