ABUSIVISMO IN FISIOTERAPIA: l’allarme dell’Ordine

Abusivismo in fisioterapia: l’allarme dell’Ordine

Oggi in Italia sono oltre 70mila i professionisti iscritti all’Ordine dei Fisioterapisti, istituito circa un anno e mezzo fa con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 30 novembre 2022 del decreto numero 183 firmato dall’ex ministro della Salute Roberto Speranza.
L’istituzione di un ordine è frutto dell’esigenza dei fisioterapisti di definire bene i parametri di chi è abilitato e chi no ad esercitare la professione, dato che ad oggi il fenomeno dell’abusivismo purtroppo è ancora diffuso in maniera significativa sull’intero territorio nazionale.
Abusivi sono coloro che esercitano questa professione senza avere competenze ne titoli per farlo e senza essere iscritti all’Ordine.
Tutto questo accade principalmente perchè c’è ancora molta confusione su tanti profili professionali che dovrebbero rappresentare delle specializzazioni che afferiscono alla fisioterapia, ma che vengono erroneamente riconosciute dall’utente come professione.
Un esempio tra tanti è quello della “posturologia”, che è una delle tante specializzazioni della fisioterapia, ma che spesso viene praticata su pazienti con patologie anche gravi da professionisti non abilitati, talvolta in possesso solo di un attestato che certifica la frequenza ad un corso di formazione di un semplice fine settimana. Sulla stessa falsariga, ad oggi proliferano corsi di formazione privati, dunque non universitari, che rilasciano titoli che in nessun caso permettono di esercitare la fisioterapia né di poter trattare gli esiti di varie patologie.
Rischi
Si tratta di un fenomeno così diffuso in Italia, che è nata l’ANVAR (Associazione Nazionale Vittime dell’Abusivismo in Riabilitazione), un’associazione che ha proprio lo scopo di rappresentare e difendere i pazienti danneggiati da sedicenti professionisti privi dell’abilitazione professionale.
Impegno
Per queste ragioni, uno degli obiettivi fondamentali dell’Ordine dei Fisioterapisti è proprio la lotta all’abusivismo, portata avanti interloquendo anche con attori istituzionali, soprattutto perché negli ultimi anni, questo fenomeno si è molto aggravato con l’utilizzo dei social. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento di chi sulle proprie pagine social si definisce fisioterapista pur non essendo laureato.
La legge
Su questi punti si è anche recentemente inasprito il Codice penale, con l’articolo 348 che prevede carcere e multe salatissime, per chi si spaccia per Fisioterapista. In particolare: chiunque esercita l’attività sanitaria abusivamente è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro.
È prevista anche la confisca di tutto quanto sia servito a commettere il reato.
Inoltre le stesse sanzioni penali e civili/amministrative, vengono estese anche a coloro i quali, Direttore di Struttura Pubblica, Privata convenzionata e Privata, consente tale esercizio abusivo nella propria struttura.
Scopo dell’Ordine è, dunque, anche sensibilizzare i pazienti e medici a prestare maggiore attenzione ai professionisti a cui ci si rivolge.
Un metodo sicuro è controllare che il nome della persona a cui ci si è rivolti figuri nell’elenco degli iscritti all’Ordine.
Controlla se il professionista a cui ti rivolgi è iscritto all’ordine: https://albo.alboweb-fnofi.net/registry/searc

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