Il fisioterapista è un professionista sanitario che riveste un ruolo importante nei percorsi di salute e che possiamo incontrare in molte fasi e luoghi di vita: spesso quando si pensa al suo lavoro si immaginano dei “semplici” massaggi o esercizi di riabilitazione, ma le sue competenze e il suo percorso formativo rendono il suo operato molto più versatile (e importante) di quanto non si creda.
Innanzitutto chi è un fisioterapista? Secondo il Decreto Ministeriale n.741 del 14 settembre 1994 che ne definisce le competenze “è l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita”. Con la Legge n. 42 del 26 febbraio 1999, poi, decade la denominazione “ausiliaria” diventando a tutti gli effetti una professione sanitaria intellettuale. Si tratta di un compito sicuramente importante, e che si può svolgere solo dopo aver superato un test d’ingresso e un percorso universitario che dura tre anni, che si conclude con la discussione di una tesi e un esame di stato che abilita alla professione: è questo l’unico percorso riconosciuto dalla legge per diventare a tutti gli effetti Professionista sanitario Fisioterapista.
Nel corso dei tre anni di università lo studente in fisioterapia acquisisce competenze per conoscere, valutare, educare e riabilitare i pazienti con problemi ortopedici, ma anche neurologici, viscerali, cardiovascolari e respiratori: una serie di competenze che coprono molti dei bisogni di salute dei cittadini, in più fasi o contesti della vita. A differenza di quanto si pensa comunemente, infatti, un fisioterapista può aiutare e sostenere una persona sia nell’età evolutiva che in quella adulta e nell’invecchiamento, e sia nell’ambito sportivo che in quello lavorativo.
Nella presa in carico di un paziente è compito del fisioterapista valutare la situazione complessiva, esprimere una diagnosi funzionale e, sulla base di questa, pianificare il trattamento con strategie di intervento (esercizio terapeutico, tecniche di terapia manuale o fisice e tecnologie assistive e così via) e gli obiettivi, che verranno costantemente verificati tramite indicatori specifici e ben definiti per raggiungere al meglio il risultato voluto.
Una serie di competenze e conoscenze che non solo permettono al fisioterapista di attuare ogni intervento al meglio, ma che consentono agli utenti di capire e condividere il traguardo scelto, le cose da fare per raggiungerlo e come verificare i propri progressi nel percorso, in modo da essere davvero protagonisti e partecipi del loro percorso di prevenzione, di cura o di riabilitazione.
Le competenze dei fisioterapisti, inoltre, devono sempre rimanere al passo con l’evoluzione della tecnologia e delle più moderne evidenze scientifiche: per questo motivo ognuno di loro deve adempiere agli obblighi della formazione professionale continua (ECM), seguendo ogni anno corsi di formazione continua il cui regolare svolgimento viene verificato – così come l’esercizio della professione secondo rigidi standard di qualità e di comportamento – dall’Ordine dei Fisioterapisti.
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