FISIOTERAPIA AL FIANCO DELL’ORTOPEDIA: OFI LAZIO AL CONGRESSO NAZIONALE SIOT

SERVADIO: RISPONDERE AI NUOVI BISOGNI DI SALUTE È LA SFIDA DA COGLIERE INSIEME ALLE ALTRE PROFESSIONI SANITARIE

Dal 9 all’11 novembre si è svolto a Roma il Congresso Nazionale della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT), una delle più grandi e importanti Società Scientifiche del nostro Paese. Alla tre giorni di lavori, ha preso parte l’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio. All’interno del programma scientifico, ricco delle tematiche principali dell’Ortopedia e Traumatologia derivanti dai recenti progressi scientifici e tecnologici in un ambito in continua evoluzione, è infatti stata dedicata un’ampia sessione al fondamentale contributo che la comunità scientifica riconosce, ormai senza indugi, alla Fisioterapia muscolo-scheletrica.

La Presidente di OFI LAZIO, Annamaria Servadio, aprendo i lavori della sessione insieme al Presidente FNOFI, Dottor Piero Ferrante, in un’aula rimasta gremita sino alla fine della sessione, ha espresso un particolare ringraziamento ai Presidenti del Congresso, Professor Pasquale Farsetti e Professor Carmelo D’Arrigo, per aver dedicato all’interno di un programma ricco di spunti e nuove evidenze, uno spazio scientifico alla Fisioterapia.

“I disordini muscolo-scheletrici- ha affermato la Presidente Servadio- rappresentano un gruppo eterogeneo di patologie ed hanno un peso considerevole sullo stato di salute della popolazione. Strettamente correlato alle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico è il ricorso alla protesizzazione, tendenza in continua crescita dovuta da una parte all’aumento dell’aspettativa di vita, dall’altra ai continui miglioramenti apportati sia alle tecniche chirurgiche sia alle caratteristiche dei dispositivi impiantati”.

“Una diagnosi precoce e un trattamento adeguato in cui la Fisioterapia svolge un ruolo non solo nella cura ma anche e soprattutto nella prevenzione- ha proseguito- comportano una riduzione della disabilità e un miglioramento della prognosi e dell’aspettativa di vita, con conseguente abbattimento anche dei costi indiretti: la disabilità e i costi economico-sociali derivanti dalla gestione delle patologie muscolo-scheletriche sono infatti direttamente proporzionali al loro stadio di progressione”.

“L’interdisciplinarità è il valore primario del nostro SSN- ha poi evidenziato Servadio- che produce salute soprattutto nelle condizioni più complesse, in acuzie come nella cronicità. L’apertura della SIOT ai Fisioterapisti e alla Fisioterapia muscolo-scheletrica descrive il significato reale di quella rete di connessioni tra professioni e professionisti, da sempre esistente con gli specialisti ortopedici, che trasforma in valore salute gli interventi terapeutici di tutti gli attori coinvolti nella cura della persona. Rispondere ai nuovi bisogni di salute delle persone è la sfida da cogliere insieme alle altre professioni sanitarie, gli “spazi” di cura e di intervento possono essere condivisi da tutti quei professionisti che, possedendo il know-how e la competenza, producono efficacia clinica rilevante in termini di outcome e di cura”.

“Oggi- ha tenuto a sottolineare la Presidente di OFI Lazio- la Fisioterapia ed i Fisioterapisti possiedono queste caratteristiche e sono capaci di contribuire direttamente e autonomamente al benessere delle persone”.

La Fisioterapia muscolo scheletrica, fortemente ancorata al modello bio-psico-sociale, mira a ottimizzare le strategie di prevenzione, cura e riabilitazione della persona con problemi di salute che coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico. “Negli ultimi anni- ha concluso Annamaria Servadio – grazie al lavoro quotidiano dei nostri ricercatori in Fisioterapia, sono state numerose e importanti le acquisizioni scientifiche prodotte, nel panorama nazionale e internazionale, che testimoniano sull’efficacia delle cure fisioterapiche”.

I lavori della giornata:

All’interno della sessione sono stati affrontati vari temi: dalla necessità non più rinviabile di ripensare a strumenti di valutazione funzionale maggiormente appropriati alla persona e alla sua condizione, capaci di fornire la fotografia di quest’ultima e della sua interattività con l’ambiente, come dichiarato dal Dottor Giovanni Galeoto, ricercatore dell’Università La Sapienza di Roma, alla prevenzione delle cadute dell’anziano e come coniugare prevenzione del rischio ed esercizio fisico nella persona anziana attiva, argomento affrontato dal Dottor Francesco Bucchi, consigliere referente ricerca GIS AIFI invecchiamento attivo nell’anziano. “Le strategie di ricerca- ha dichiarato il Dottor Francesco Frontani, Fisioterapista OMT libero professionista- devono essere necessariamente integrate nella pratica clinica al fine di poter meglio orientare gli interventi terapeutici e la loro diffusione”.

Riferimenti importanti sulla tele-riabilitazione sono stati portati all’attenzione dal Dottor Matteo Cioeta, Fisioterapista IRCSS San Raffaele – Roma Referente per il GIS GTM – AIFI per il Lazio, come strumento da implementare nella pratica clinica quotidiana, oltre allo sviluppo costante di nuove tecnologie i ricercatori hanno dimostrato l’efficacia dei vari interventi da remoto in numerose patologie che includono anche le lesioni muscolo-scheletriche. “In questa direzione- ha spiegato il Dottor Francesco Rossi nel suo intervento- fondamentale è la necessità di integrare questi interventi attraverso l’auto-gestione dell’esercizio finalizzato al perseguimento dell’emporwent della persona”.

La sessione si è conclusa con l’intervento del Dottor Luca Conciatori, Fisioterapista Libero Professionista, Consigliere di OFI LAZIO con delega alla Libera professione, che affrontando il tema della prevenzione in ambito sportivo ha posto l’attenzione sulle competenze che i Fisioterapisti hanno acquisito negli anni in Fisioterapia sportiva, sapendo coniugare perfettamente, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, il rapporto tra prevenzione e incremento della performance, aspetti quanto mai discussi in ambito agonistico per la prevenzione degli infortuni e incidenti sportivi che interessano l’apparato muscolo scheletrico.

Quanto emerso al termine della giornata è stata la necessità di ripensare il modello della riabilitazione nel nostro Paese adattandolo ai mutati bisogni di salute partendo proprio dai disordini muscolo-scheletrici e dal contributo ormai ampiamente riconosciuto alla Fisioterapia muscolo-scheletrica. Un nuovo modello di gestione delle malattie acute e croniche che non attende il verificarsi dei bisogni dei cittadini, ma li intercetta prima che le patologie insorgano o si aggravino, garantendo alla persona interventi adeguati e differenziati in rapporto al livello di rischio o di gravità del problema, puntando soprattutto sulla prevenzione, sull’educazione e sulla promozione del coinvolgimento attivo della persona nel processo di cura.

Infine, da OFI Lazio ancora un ringraziamento ai Presidenti del Congresso SIOT e ad AIFI che ha partecipato ai lavori attraverso le testimonianze dei suoi collaboratori che si sono susseguiti durante la giornata.

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