Cari Colleghi,
A quasi due anni dall’insediamento dell’attuale Consiglio Direttivo, ritengo sia
doveroso fornire delle comunicazioni ufficiali, in contrasto con le informazioni
ufficiose e propagandistiche che un gruppo di persone continua a diffondere senza alcuna autorizzazione e senza alcun titolo.
Ci attendono ancora molte sfide importanti, come quelle già affrontate fino ad oggi, e noi saremo sempre pronti ad accoglierle, facendo tutto ciò che è necessario per il costante miglioramento di questo Ordine professionale che, va detto con forza, non è di proprietà del Consiglio Direttivo o di pochi, ma è Vostro, di tutti gli iscritti. Sì, di tutti! Anche di coloro che, purtroppo, continuano a bersagliare l’operato dell’attuale Direttivo, da tutti Voi democraticamente eletto, con l’unico scopo di paralizzare le attività.
L’Ordine è di tutti, e finché non si adotterà questa visione condivisa, sarà difficile crescere insieme. Il cambiamento, infatti, può avvenire solo se lavoriamo in sintonia e senza divisioni.
Le difficoltà incontrate fino ad oggi sono state numerose. Alcune, come in tutti gli OFI d’Italia, sono derivate dalla nostra inesperienza, poiché abbiamo sempre studiato per essere Fisioterapisti; lasciatemelo dire: tutti abbiamo bisogno di imparare, anche chi pensa di sapere già tutto.
Altre difficoltà, purtroppo, sono state causate da un gruppo di iscritti che, agendo secondo il motto “l’Ordine a noi o a nessuno”, ha volutamente posto ostacoli sul nostro cammino. Questi colleghi hanno dimenticato che l’Ordine siamo tutti noi e che l’attuale Consiglio Direttivo è stato scelto democraticamente con il voto. Così facendo, non hanno favorito nessuno, anzi, hanno calpestato il principio fondamentale della democrazia: il rispetto dell’esito di un’elezione democratica.
Questo comportamento deprecabile però non ci ha impedito di onorare il mandato con il massimo impegno, onestà e senza sotterfugi. Ritengo che sia giusto che tutti voi sappiate come stanno realmente le cose, ed è per questo che ho deciso di parlarvi direttamente.
Fin dall’inizio del nostro mandato, ci siamo trovati di fronte ad una mancanza di documentazione contabile ed amministrativa adeguata, circostanza costruita a tavolino. Ciò ha richiesto un enorme sforzo per ricostruire i bilanci e gestire spese. In aggiunta, abbiamo dovuto affrontare continui tentativi di delegittimazione e blocco delle attività istituzionali attraverso attacchi personali, PEC intimidatorie inviate a tutte le ore del giorno e della notte, comportamenti oltraggiosi durante le assemblee, tra cui episodi di violenza verbale e fisica. Molti di voi sicuramente ricorderanno anche il lancio di un fascicolo all’indirizzo della Segretaria, accompagnato dalla frase “…e
ringrazia che era così leggero”.
Nonostante tutto, non ci siamo mai piegati di fronte a questi comportamenti
intimidatori, né siamo scesi al livello dello scontro verbale. Non abbiamo mai risposto con attacchi personali. Tuttavia, questo clima di ostilità ha compromesso il sereno svolgimento delle nostre attività, rallentandole e portando alcuni a dimettersi per preferire la tranquillità lavorativa e familiare.
L’infondatezza e la tendenziosità di queste affermazioni, alcune gravissime, non è affermata solo da noi, ma è sancita da una nota dei vertici nazionali dell’ordine, la FNOFI, a firma del Presidente Dott. P. Ferrante, che dichiarano testualmente: “In questi mesi, sono pervenute alla Federazione (e, in modo inappropriato, personalmente a componenti del Comitato centrale e degli Organi federali) una serie di segnalazioni, di asserite illegittimità nell’azione amministrativa dell’Ente, fino alla richiesta di avvio di un procedimento di scioglimento del Consiglio direttivo dell’OFI messinese. Il Comitato centrale ritiene opportuno richiamare tutti gli iscritti, indipendentemente dai ruoli ricoperti, a riportare il legittimo confronto e conflitto democratico nell’alveo proprio e resta a disposizione per ogni utile attività di “raffreddamento” delle tensioni che nuocciono all’intera Professione e all’Ordine. Per quanto attiene la richiesta di commissariamento, il Comitato centrale, interpellato dal Ministero vigilante in punto, ha condotto una serie di attività che portano ad escludere
la sussistenza dei presupposti previsti per la procedura di scioglimento” “Nelle
segnalazioni intervenute, vi sono rilievi che ricostruiscono incombenti ormativi che si applicano agli Ordini, in quanto compatibili con la natura dell’Ente, il suo status, e circostanza che pare non essere stata tenuta in alcun conto, dalla recentissima costituzione e ancor più recente elezione degli organi di governo. Il Comitato centrale ha preso atto della ricostituzione del Collegio dei revisori e auspica, nel rispetto del principio di leale cooperazione, che si possa dar corso alle procedure di predisposizione e approvazione del bilancio preventivo, in modo da poter riprendere il pieno potere di spesa”(per chiunque volesse, la risposta del nazionale è disponibile sul sito istituzionale).
È evidente che l’obiettivo di chi ha intralciato il nostro operato è sempre stato quello di sabotare il lavoro del Consiglio Direttivo, il quale, lo ribadisco, non lavora per il prestigio personale dei suoi membri, ma per la crescita di tutta la professione. Le accuse infondate, gli atteggiamenti intimidatori e le continue pressioni stanno alimentando un clima insostenibile che, rischia di compromettere il funzionamento del nostro Ordine e la nostra capacità di servire i colleghi.
In questo clima di crescente tensione, molti colleghi si stanno allontanando
dall’Ordine, delusi e disillusi da situazioni che sembrano non avere mai fine. Stanchi di dover fronteggiare continui conflitti e divisioni, molti di loro si stanno progressivamente disunendo, perdendo fiducia nell’istituzione.
È importante sottolineare che, da quando è stato istituito l’Ordine con le elezioni di aprile 2023, siamo diventati il primo e unico Ordine in Italia a dover far fronte a un simile attacco interno. Per poter andare avanti, siamo stati costretti a rivolgerci a consulenti legali. Siamo stati anche l’unico Ordine che, sempre per questi motivi, ha affrontato per ben due volte le dimissioni dei colleghi eletti nel Collegio dei Revisori, bloccando molte delle attività in corso.
È fondamentale evidenziare che, per rispondere a contestazioni infondate, il
compenso dei consulenti legali dovrà essere coperto con i fondi dell’Ordine. Queste dimissioni e le successive elezioni hanno comportato e comporteranno ulteriori oneri economici. I fondi che ogni iscritto destina all’Ordine potrebbero essere impiegati in modo più vantaggioso, indirizzandoli verso progetti e iniziative che apportano realmente valore a tutti, piuttosto che essere sprecati a causa di dinamiche politiche esterne che ne rallentano l’efficacia.
CORRE L’OBBLIGO DI SOTTOLINEARE CHE, AD OGGI, NONOSTANTE LE CONTINUE SEGNALAZIONI DI ILLEGALITA’ VARIE FATTE AGLI ORGANI NAZIONALI, NULLA DI VERO E’ STATO RISCONTRATO DAGLI STESSI, PERTANTO, COME OVVIO CHE SIA, L’OPERATO DEL COMITATO DIRETTIVO IN CARICA E’ RITENUTO PERFETTAMENTE LEGALE ED IN LINEA CON LE DISPOSIZIONI MINISTERIALI.
Nonostante le difficoltà, il Consiglio Direttivo ha continuato a lavorare
incessantemente: creando regolamenti, gestendo le pratiche di iscrizione,
promuovendo corsi di formazione accessibili, partecipando attivamente e
proponendo nuove iniziative. Abbiamo avviato una comunicazione trasparente con tutti voi, rispondendo prontamente alle vostre richieste.
Il nostro impegno è stato e continuerà ad essere quello di plasmare un Ordine che, nato da poco, sia realmente al servizio di tutti. Un Ordine basato su trasparenza, democrazia, inclusione e rispetto reciproco. Non su distruzione e intimidazioni.
Vi siete chiesti se quei colleghi che oggi si sono riuniti al solo scopo di distruggere noi, un domani non distruggeranno anche voi? solo perché “non ci sono loro”? Riflettete su questo: i giovani colleghi e le persone libere, avulse da ideologie politiche, potrebbero perdere la voglia di impegnarsi vedendo tali comportamenti. Forse lo scopo è proprio questo? Divide et impera… dividere per imperare?
Vi chiedo quindi di respingere con forza atteggiamenti divisivi, di dire basta a ripicche e ricatti, e di sostenere chi, con dedizione, sta lavorando per il bene comune. L’Ordine non deve essere strumentalizzato per interessi personali o ambizioni di potere.
È fondamentale rimanere uniti per garantire il futuro della nostra professione. Noi siamo aperti a nuove idee e collaborazioni con chiunque desideri attivamente migliorare il benessere dell’intera categoria.
Sento circolare voci in merito ad una possibile perseguibilità in sede penale di chi voterà l’approvazione del bilancio; nulla di più falso, a riprova della malafede che anima l’operato di queste persone. Fate attenzione alle fake news e a chi le diffonde.
Spero che queste intimidazioni davvero non attecchiscano. Anzi, venire a votare un bilancio è una forma di rispetto per l’istituzione e per tutti i colleghi. Approvare finalmente i bilanci ci garantirebbe la stabilità economica e amministrativa che abbiamo tentato di raggiungere sin dall’inizio del nostro lavoro e ci farebbe ripartire, con il solo scopo di concentrarci per offrire servizi ai nostri Iscritti e per la crescita della nostra Professione.
Desidero ringraziare di cuore chiunque vorrà offrire il proprio supporto. Vi esorto a manifestare il Vostro impegno in modo attivo, votando favorevolmente i bilanci proposti. Solo così potremo superare queste difficoltà, lavorare serenamente fino alla fine del nostro mandato e utilizzare al meglio le risorse finanziarie dell’Ordine per il beneficio di tutti gli Iscritti.
Con stima,
Il Presidente OFI Messina