Per affrontare l’urgente questione della carenza di personale sanitario, l’Ordine dei Fisioterapisti del Piemonte e della Valle d’Aosta – rappresentato dalla Presidente Sabrina Altavilla – è stato invitato dall’Associazione Insieme – rappresentata dal Presidente Marcello Cavallo – e dal Comune di Dogliani a dialogare insieme al prof. Walter Ricciardi – professore di Medicina e Sanità Pubblica presso Università Cattolica del Sacro Cuore -, l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi, Remo Galaverna dell’Ordine degli Infermieri di Cuneo, Giuseppe Guerra dell’Ordine dei medici di Cuneo e Paolo Dutto dell’Ordine TSRM-PSTRP Cuneo al confronto interprofessionale che si è tenuto sabato 13 gennaio a Dogliani.
Finanziamento del SSN e professionisti sanitari
“La sanità pubblica nel nostro paese è sottofinanziata rispetto al resto dell’Europa e ai paesi OCSE” ha specificato Walter Ricciardi, “l’Italia inoltre ha un numero di posti letto per acuti di 3 ogni 100.000 abitanti, ben al di sotto della media degli altri paesi”. I professionisti sanitari in Italia hanno perso potere d’acquisto negli ultimi anni mentre negli altri paesi il potere d’acquisto è generalmente aumentato.
L’Assessore Icardi ha inoltre sottolineato ulteriormente come la carenza di finanziamento nazionale ricada pesantemente sulle politiche e sulle possibilità regionali, specificando che sono in costruzione nuovi ospedali sul territorio piemontese che comporterebbero un aumento degli attuali i posti letto. “Evidenti inoltre la difficoltà di assumere professionisti sanitari” specifica Icardi “sempre meno attratti dal lavoro dipendente in sanità pubblica”.
Il punto di vista dei Fisioterapisti
Paolo Cornero, giornalista Confindustria Cuneo, ha moderato la tavola rotonda cui hanno partecipato i quattro presidenti di Ordine.
Sabrina Altavilla ha sottolineato che serve partire dai bisogni della popolazione che si trova ad oggi ad avere poche risposte dal territorio, con medici di famiglia e Pronto Soccorso in affanno. “È necessario rivolgere l’attenzione alla prevenzione per aumentare il benessere generale della popolazione” ha affermato Altavilla “proprio per evitare di andare a congestionare quei pochi posti letto disponibili. Le patologie croniche più frequenti sono legate all’apparato muscolo-scheletrico (ad esempio artrosi, mal di schiena), all’apparato cardiaco (dall’ipertensione agli esiti di infarto miocardico), all’apparato respiratorio (ad esempio asma, broncopneumopatie croniche), all’apparato endocrino (ad esempio il diabete) e sono generalmente sensibili ad un intervento preventivo basato sullo stile di vita, campo di azione del Fisioterapista e di altre professioni sanitarie che con le loro competenze possono agire e limitare i danni delle patologie in essere e evitare che ne insorgano di nuove”.
Al contrario di quanto avviene per altre professioni, nonostante siano molti i giovani interessati ad accedere al corso di laurea di Fisioterapia, per la maggior parte le prospettive dei neo-laureati sono orientate alla libera professione, probabilmente a causa delle scarse possibilità di carriera e di riconoscimenti all’interno del SSN.
“I fisioterapisti attualmente presenti nel sistema pubblico sono forse appena sufficienti a prendere in carico l’acuzie” continua Altavilla, “ma servirebbe potenziare la presenza sul territorio aumentando notevolmente i numeri per prendere in carico la cronicità ed evitare le ospedalizzazioni evitabili e ridurre gli accessi in Pronto Soccorso
Rinnovata infine la disponibilità di tutti gli Ordini di confrontarsi con la Regione per definire insieme la struttura, il funzionamento ed i ruoli dei diversi professionisti all’interno delle case di Comunità, sedi individuate come futuri riferimenti della prevenzione e di accesso alla salute per le persone.